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Viaggiare attrezzati e leggeri

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Ho definitivamente abbandonato l’idea che possa esistere un’attrezzatura ideale per fotografare in ogni situazione, anche dopo aver viaggiato in diverse aree del pianeta e per diversi anni, quando mi trovo di fronte alla preparazione dello zaino fotografico sono indeciso su cosa portare con me e cosa lasciare a casa. Negli ultimi tempi, reduce da un periodo di forte mal di schiena, ho deciso di viaggiare leggero e di sottoporre il mio zaino ad una dieta forzata fino al raggiungimento del “peso forma” di 10 Kg, tra l’altro, il massimo consentito dalle principali compagnie aeree per il bagaglio trasportato a mano. La scelta è stata ovviamente un compromesso ma, siccome sono una persona precisa, e ho voluto stilare una check-list, sono partito da una considerazione oggettiva. Analizzando con Lightroom le fotografie scattate negli ultimi 10 anni, ho scoperto che l’obbiettivo che ho utilizzato di più, è stato il Nikon Af-S 17-35mm f/2.8 D seguito dal Nikon Af-S 28-70mm f/2.8 D. Quindi, avrei potuto realizzare il 98% delle fotografie trasportando solo queste due lenti e la macchina fotografica. Solo poche volte ho scattato con focali più lunghe e si trattava di situazioni specifiche, macro fotografia o safari fotografici. Viaggiando, devo comunque tener conto di alcune cose fondamentali, potrei aver bisogno di un secondo corpo macchina e di un flash. Inoltre, non avere a disposizione una focale più lunga, mi crea ansia, ho quindi deciso di portare con me un moltiplicatore di focale Nikon TC 17E che all’occorrenza monto sul 28-70mm.  Anche lo zaino utilizzato per il trasporto deve avere alcune caratteristiche fondamentali; deve essere leggero, deve essere abbastanza capiente ma non deve superare le misure consentite per i bagagli a mano, deve essere impermeabile, ovviamente di buona qualità e consentire il trasporto di un computer portatile da 15″. Dopo alcune valutazioni e consigli di colleghi, ho optato per un Lowepro Vertex 200 AW. Ho disposto sul pavimento tutta l’attrezzatura e lo zaino e ho deciso cosa metterci dentro:

Nikon D3

Nikon D300

Flash Nikon SB-900

Nikon Af-S 17-35mm f/2.8 D

Nikon Af-S 28-70mm f/2.8 D

Nikon Af-S 50mm f/2.8 G

Nikon TC 17E II – AF-S Teleconverter

Filtro Polarizzatore B+W 77mm MRC KSM Slim

Nikon GPS GP-1

Nella valigia da imbarcare, oltre al cavalletto, metto anche una borsa Lowepro Passport che utilizzo durante il viaggio quando è possibile lasciare in hotel qualche pezzo dell’attrezzatura. Ovviamente questo è un suggerimento dettato dall’esperienza ma pur sempre soggettivo, ognuno è libero di scegliere cosa portare e cosa lasciare a casa.

Per quanto riguarda il resto dell’attrezzatura:

Cavalletto Manfrotto 055CX Pro4

Testa Manfrotto RC4

MacBook Pro 15”

HD portatile Lacie Rugged 1TB

4 Schede di memoria SD Extreme 16GB

Batterie, carica batterie e cavi vari.

Kit pulizia.

Giordania Nikon School Travel, come back.

5 novembre 2010 3 commenti

Sono le 5:00 del mattino e, come sempre, il primo contatto con i partecipanti è strano, fugace, è anche difficile dire qualcosa di sensato, vista l’ora inclemente. Tra il gruppo si cercano i volti conosciuti in precedenti workshop, Francesca ed Andrea assonnati mi salutano, le presentazioni con i nuovi arrivati e poi via tutti al ceck-in del volo IG2850 in partenza per Aqaba. Un altro viaggio fotografico è iniziato. Da oltre 20 anni facciamo questo “mestiere” ma l’emozione della partenza con un gruppo è sempre la stessa.

E’ stato un viaggio incredibile, 23 partecipanti di cui 12 fotografi “irriducibili”.

Il mercato di Amman e la parte nord del paese sono solo un primo assaggio di quello che vedremo nei giorni che seguiranno, Petra e il deserto del Wadi Rum, il campo tendato dove la notte ci sembra di toccare le stelle.Fabio, appassionato di astronomia, ci indica le costellazioni che prendono forma man mano che i nostri occhi si abituano al buio.

I castelli ed i caravanserraglio che visitiamo nei primi giorni sono mete troppo “turistiche” e non riscuotono in noi fotografi particolare interesse, vogliamo qualcosa di più. Christian ci spiega che fanno parte della storia di questo paese medio-orientale e, nella costruzione di un reportage di viaggio, hanno comunque il loro peso. Jerash, con il cardo massimo ed il foro ovale, ci consente di mettere in pratica le nozioni di fotografia panoramica, spiegate nelle sere precedenti nella suite dell’hotel che, gentilmente, Paola, Monica e Carla ci mettono a disposizione. Dalla loro terrazza, all’undicesimo piano, Amman si estende a perdita d’occhio sui 14 colli.

Durante i nostri lunghi trasferimenti tra il nord ed il sud del paese, due paesaggi rimarranno fissati indelebili nei nostri ricordi. Il Monte Nebo, dal quale, si vedono il Mar Morto, Gerico e la Valle del giordano fino alle alture di Israele e, la valle di Ajlun passaggio obbligato sulla via dei re.

Siamo a metà del viaggio e la giornata dedicata alla visita di Petra ci impegna fisicamente e fotograficamente lungo i 14 kilometri del percorso che porta al Khasne. Il luogo è quasi surrale, i colori cambiano ad ogni passo, ci fermiamo spesso a contemplare quello che la natura e gli scalpelli dei Nabatei sono riusciti a fare.  Alla sera siamo stanchi ma dobbiamo prepararci per le due intense giornate che ci aspettano nel deserto, dormiremo in un campo tendato ma abbandonare le comodità del nostro hotel non ci spaventa affatto. Qualcuno però decide di non seguirci è così il gruppo si divide tra gli “irriducibili” e chi preferisce un approccio più soft al deserto. Alla fine, la cosa importante è che tutti rimarranno soddisfatti, merito anche del nostro corrispondente in loco, agile ed esperto nel seguire le nostre richieste. Quando ci ricongiungiamo con il resto del gruppo Donatella e la piccola Chiara, 11 anni ma già appassionata di fotografia, sono le più dispiacite per non essere potute venire con noi.

L’ultima giornata ad Aqaba è dedicata al relax, ci aspetta un meritato tuffo nella piscina dell’Hotel ma, c’è anche chi preferisce ancora scattare all’interno del mercato quasi a ritardare più possibile il distacco, la pioggia ed il freddo inverno che ci attende in Italia. Sul volo di ritorno si guardano le fotografie sulla compatta di Giancarlo che ha “scoperto” ed applicato rigorosamente la regola dei terzi. Con Marzio, appassionato di viaggi, parlamo di possibili mete future e ci confrontiamo sui molteplici aspetti della composizione fotografica e così le 5 ore di volo passano velocemente. Arriviamo a Bergamo ed un po ci assale la nostalgia, in attesa delle valigie, saluto Alessio e Paola che con il loro accento toscano e la loro simpatia mi hanno contagiato, Carla e Monica le “canoniste” del gruppo, Giorgio che avrebbe voluto fare il viaggio in moto, Mariangela e Anna che ci seguiranno nel corso base, Giuseppe e Clara che hanno ancora negli occhi lo spendore di Petra, Donatella che vorrebbe i diritti sulla foto delle bandiere, Silvio che promette di portare il prosecco per il prossimo viaggio, Andrea che ha paura di volare ma non per questo rinuncia a viaggiare, Damiano che sarebbe rimasto volentieri nel deserto, Giusy che avrebbe voluto dormire un po di più e Marinella che ha scattato più di Christian.

Un altro viaggio è terminato, ora ci aspettano lunghe serate a montatre le panoramiche e gli innumerevoli scatti in HDR, con impegno e dedizione, fino al prossimo viaggio fotografico.

Un ringraziamento particolare va a Nikon e Manfrotto nelle persone di Marco Rovere (Nital) e Marco Tortato (School of Xellence) per aver reso possibile questo viaggio. A Christian Patrick Ricci di Photofarm tutta la mia gratitudine per la professionalità dimostrata.